Fabio Pittorru - Ciano: i giorni contati


Fabio Pittorru

1991

Ciano: i giorni contati


 

Nella sala del Pappagallo di palazzo Venezia, Mussolini si voltò incuriosito verso Galeazzo Ciano: suo genero, il marito della prediletta Edda, il brillante diplomatico che era stato ministro degli Esteri dell'Italia fascista al momento della firma del patto d'acciaio con la Germania di Hitler, ora chiedeva la parola nel Gran consiglio del fascismo. Avrebbe difeso il duce-suocero o si sarebbe unito a Dino Grandi e agli altri gerarchi che volevano la sua caduta? Donna Rachele odiava il genero e non perdeva occasione per accusarlo di volere per sé il posto del duce; Grandi considerava Ciano "un arrogante, un vanesio, uno stupido snob" In ogni caso, fino a quel momento, Mussolini non aveva mai dubitato di lui. Invece, quella storica notte del 24 luglio 1943, Ciano prese decisamente posizione contro la guerra, contro i tedeschi e contro Mussolini. Comincia così l'appassionante romanzo di Fabio Pittorru che narra ambizioni e ingenuità di un uomo che coltivò la speranza di sottrarre l'Italia alla rovina. Braccato dai fascisti, dai nazisti, dai badogliani e dagli antifascisti, l'elegante conte che amava la raffinatezza, le belle donne e il lusso si avventura in un'incauta fuga che lo porta tra le mani dei tedeschi prima e poi in un carcere della Repubblica di Salò. Inutilmente l'innamorata e sprovveduta Edda tenta di negoziare la salvezza del marito minacciando di renderne pubblici i diari segreti, assai pericolosi per molti personaggi di primo piano del fascismo e del nazismo, e sulle cui tracce c'è anche un'affascinante spia tedesca. Intanto, le incertezze colpevoli di Badoglio e del re trasformano gli accordi con gli alleati in una commedia degli equivoci e l'armistizio genera lo sbando dell'8 settembre, che confonderà la tragedia privata di Galeazzo Ciano nell'immensa tragedia della guerra civile.

 

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