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# 32 |
John Burnside |
La casa del silenzio |
The Dumb House, 1997 |
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Meridiano Zero, 2007 |
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Un’antica storia persiana narra di come l’imperatore mogul Akbar il Grande, dopo una discussione con i suoi consiglieri sulle origini del linguaggio, avesse fatto costruire un palazzo per un singolare esperimento: far allevare dei neonati da balie e servitori muti. Senza stimoli esterni, i bambini non avrebbero sviluppato alcun tipo di comunicazione: il palazzo divenne noto con il nome di Gang Mahal, "la casa del silenzio". Luke, rimasto solo dopo la morte della madre, è affascinato a livelli maniacali dal potere della parola e dalla sua natura, e decide di coltivare la sua ossessione. Quando mette un annuncio sul giornale per raccogliere testimonianze per i suoi studi, conosce Karen, la madre di un bambino che rifiuta di parlare. Ne nasce una relazione insolita e perversa, fatta di muti incontri clandestini in cui la donna si sottomette passivamente all’amante e di formali appuntamenti per parlare del figlio durante i quali i due fingono che tra loro non stia accadendo niente. Fino a quando un violento incidente allontana per sempre Luke da quella casa. Ma quello che Luke ha sempre voluto fin dall’inizio è riprodurre l’esperimento del mogul Akbar. Un pomeriggio, in biblioteca, conosce Lillian, giovane senzatetto muta in balìa di uno sfruttatore alcolizzato che la picchia. Dopo averla salvata dall’uomo, la prende a vivere con sé. Luke vede nel mutismo della ragazza una conferma della strada da seguire e, quando Lillian rimane incinta di due gemelli, capisce che quella è l’occasione che aspettava. In una prosa sinuosa e melodica che è quasi un canto, John Burnside ci offre una storia sconcertante, che lascia letteralmente senza parole. |
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John Burnside - La casa del silenzio
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