Judy Shelton - URSS, l'imminente bancarotta: perché Gorbaciov chiede aiuto all'Occidente


Judy Shelton

1989

URSS, l'imminente bancarotta: perché Gorbaciov chiede aiuto all'Occidente

 The Coming Soviet Crash: Gorbachev's Desperate Pursuit of Credit in Western Financial Markets, 1989

 

Secondo i teorici dell'economia marxista il disavanzo pubblico e l'inflazione sono problemi strutturali delle economie capitaliste. Il sistema economico socialista, sottratto all'arbitrio del libero mercato, è per sua natura immune da tali fenomeni. Purtroppo la realtà dei fatti è ben diversa. La contabilità nazionale sovietica, sottoposta a un attento esame, non solo non evidenzia quegli attivi di bilancio ufficialmente sbandierati, ma rivela un processo di indebitamento che sta assumendo proporzioni catastrofiche. La scarsa produttività del sistema non è in grado di soddisfare la domanda di beni di consumo. La domanda interna a sua volta è alimentata dalla disponibilità di moneta che nasce dagli ingenti premi straordinari distribuiti nell'intento di aumentare l'efficienza della forza lavoro. La massa monetaria è cresciuta a dismisura rispetto alla disponibilità di prodotti. In altre parole, con molti soldi e i negozi vuoti, i cittadini sovietici si rivolgono al mercato nero, ovviamente soggetto a distorsioni speculative. Judy Shelton coglie il nocciolo del problema: la riforma del sistema dei prezzi. Senza riforma, infatti, non esistono margini sufficienti allo sviluppo di quella mentalità imprenditoriale invocata dalla perestrojka per assicurare l'autofinanziamento delle imprese. Per ridurre il deficit pubblico e raddrizzare l'economia occorrono investimenti, e questi, a loro volta, presuppongono la disponibilità di capitali e di moderne tecnologie. Soltanto l'Occidente è in grado di offrirli; e l'Occidente sembra ben disposto a farlo. I banchieri, gli uomini d'affari, taluni governanti occidentali dimenticano però, puntualizza la Shelton, che concedere finanziamenti di qualsiasi tipo significa offrire ai dirigenti del Cremlino la possibilità di mantenere inalterata la crescita della spesa militare devolvendo in armamenti risorse che, in mancanza di aiuti esterni, dovrebbero essere convogliate verso il risanamento dell'economia. Un pericolo da evitare adottando un atteggiamento di maggiore prudenza e controllando con attenzione il flusso di capitali e tecnologie verso l'Unione Sovietica e i paesi satelliti.

 

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