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# 4 |
Matteo Strukul |
Nessuna resa mai: la strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero |
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Meridiano Zero, 2010 |
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Per chi da tempo apprezza la musica e la poetica di Massimo Priviero l’acquisto del libro “Nessuna resa, mai” sarà un investimento a consolidamento delle proprie convinzioni. Per chi si avvicinerà a questo autore dopo la lettura del libro, l’acquisto fatto sarà, probabilmente, propedeutico alla conoscenza diretta della discografia del cantautore veneto. Già, perché il lettore che non conosce Priviero sarà incuriosito da questo artista un po’ fuori dalle righe, capace di fare cose davvero “originali” pur di incontrare l’idea di uno sguardo da parte di una ipotetica innamorata. Una persona, Priviero, dotato di un rigore e di una forza d’animo fortemente caratterizzata dal senso del dovere, dall’approccio “operaio” inteso come dignità del lavoro, racchiuso nelle sue modalità di inventare storie, di costruire personaggi nelle canzoni, di motivare se stesso a non mollare mai, a resistere al di là d’ogni speranza. Il libro è, fondamentalmente, costituito da una lunga chiacchierata che racconta degli album e delle canzoni incise da Priviero (gustose e da riflessione le pagine dedicate alla collaborazione da parte di “Little” Steve Van Zandt). Una chiacchierata mai banale e mai ridondante nella quale l’autore del libro è davvero un “facitore” di domande corrette e coerenti, dalle quale si percepisce competenza e qualità. A vantaggio dell’artista chiamato in causa, ovviamente, e, soprattutto, del lettore che in maniera piana, chiara ed esaustiva riesce a farsi un’idea compiuta della personalità artistica ed umana di Priviero. Una personalità con molte sfaccettature: colto, estroverso, diretto, curioso, ma anche riservato, intimista, cultore di mondi interiori di grande spessore ma le cui chiavi sono celate nel più intimo delle dimore. Rocker e soul man di potente impatto ma anche capace di ballate ed emozioni profonde. Aperto al mondo (i suoi racconti di vagabondaggi europei lo dimostrano) ma anche fortemente radicato nella cultura del suo veneto, nelle storie umane e collettive degli alpini in Russia oppure nelle leggende legate alla prima guerra mondiale, narrate in maniera epica eppure fortemente umane da “veci” delle sue terre. L’opera di Matteo Strukul ci conduce alla conoscenza di un Priviero che non ti aspetti: di un artista e di un uomo modernissimo eppure profondamente “antico” nell’accezione migliore del termine. In particolare per quanto riguarda l’ambito di quei valori per lui non negoziabili: la coerenza, l’onestà, la lealtà, la dignità. Di questo humus è impastata la sua musica e le liriche che canta da oltre vent’anni. Se molti se ne sono accorti da tempo, altri potrebbero essere aiutati a farlo dalla lettura di questo bel libro. (http://www.lisolachenoncera.it/rivista/letture/nessuna-resa-mai/) |
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Matteo Strukul - Nessuna resa mai: la strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero
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