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# 7 |
Maurice Sachs |
La decade dell'illusione: Parigi 1918-1928 |
The decade of illusion. Paris 1918-1928, 1933 |
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Meridiano Zero, 2002 |
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Maurice Sachs compare a margine in qualsiasi libro sulla Parigi degli Anni ’20 e il suo nome è sempre in odore di scandalo, provocazione sessuale, contraddizione estetica, esattamente com’era accaduto trent’anni prima al suo "gemello" decadente Jean Lorrain. La decade dell’illusione è quella, fatale, che va dal 1918 al 1928, quando Parigi divenne la capitale culturale del mondo con un quantità di trame e intrecci che coinvolgono buona parte dei protagonisti della cultura novecentesca. La tentazione maggiore per Sachs è stata sempre quella di diventare personaggio, di avere un "posto al sole" nel tout Paris, ma ha efficacemente sabotato questa sua primigenia vocazione con un serie di trasformismi spesso radicali; la sua scelta fu infatti quella di essere un ex: assommando nell’ordine le identità via via accantonate di ebreo, sacerdote, comunista e spia in una moltiplicazione di segni comunque e sempre legata a un irrefrenabile slancio vitale. La decade in questo intreccia legami strettissimi con l’ultima opera di Sachs, Il sabba, autobiografia dark e masochista in cui diviene lugubre ciò che qui è picaresco, ma già questo testo chiude un ciclo d’esistenza, con uno sguardo acutissimo, ora partecipe, ora distaccato, su una delle stagioni centrali del secolo appena trascorso. |
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Maurice Sachs - La decade dell'illusione: Parigi 1918-1928
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