Michail Kononov - Nuda. Mucha la piccola pioniera


 

  # 2

Michail Kononov

Nuda. Mucha la piccola pioniera

Golaja pionerka, 2001

 

Meridiano Zero, 2002

 

Inverno russo, verso la fine della seconda guerra mondiale. Non è facile la vita in prima linea, se sei una fanciulla appena quindicenne. Tra scoppi di granate e fischi di proiettili, sei sempre impegnata a tenerti su l’elastico delle mutande, immancabilmente strappato dalle voglie dei commilitoni. Mucha è lì, per portare conforto ai soldati dell’Armata Rossa, e non si risparmia: sarebbe uno schiaffo a Stalin anteporre se stessa ai bisogni di tutti, un’imperdonabile mancanza di devozione al Collettivo. La sua ingenua adesione agli ideali sovietici lascia decantare sul fondo una verità dolorosa e terribile: la verità della guerra, di un assedio infinito, di un regime che offusca inesorabilmente i sogni rivoluzionari nella coercizione e nella propaganda. Ma di notte, nella liquida quiete del sogno, Mucha può liberare il suo spirito leggero, per svolgere missioni segrete al servizio del generale Zukov, può abbandonare il piccolo corpo stremato, esausto, sfruttato da tutti i compagni, per contendere in volo gli spazi celesti ai nemici. E nel sogno la guerra si trasfigura, gli aerei tedeschi sopra Leningrado assumono i contorni di bionde valchirie, la fantasia sconfina nella follia, sino al fondersi dell’onirico in un solo tessuto con il reale. Dove non è più possibile distinguere ciò che accade da ciò che è sognato, dove l’amore si confonde con l’egoismo, il collettivismo con lo sfruttamento, i paterni incoraggiamenti di un capo con le crudeltà di un generale sadico, la polvere della battaglia con la nube di una danza bizzarra e fiabesca. Nuda è un libro che riesce a scomporre la verità in un gioco di controluci e immagini illusorie, attraverso il prisma di un’ironia che, magicamente, è nel contempo feroce e delicata. E in questo modo, mentre inscena davanti ai nostri occhi l’incessante farsi e disfarsi del grande mito della Storia, Nuda conserva quella capacità preziosa, di riuscire a farci ridere e piangere, insieme.

 



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