Christine Leunens - Uomini da mangiare


 

  # 3

Christine Leunens

Uomini da mangiare

Primordial Soup, 1999

 

Meridiano Zero, 2003

 

Rinchiusa nella dispensa, la piccola Kate fissa con astio le ombre dei prosciutti appesi. Sua madre, un’irascibile vedova lituana, la rinchiude lì per costringerla ad abbandonare la sua innata avversione per il cibo. Nella penombra maleodorante di umidità e cipolle, Kate strizza forte gli occhi finché il buio comincia a respirare e a muoversi come una nuvola di farfalle: le tenebre sono vive, e danzano per lei. Nell’oscurità riesce a sentire il battito del suo cuore e può abbandonarsi a complicate fantasie. La mente di Kate è fervida e impaziente, ma nessuno si preoccupa di rispondere alle sue domande sul mondo, e così lei si crea delle idee tutte sue su quello che gli uomini e le donne fanno quando sono soli. Gli innamorati si mangiano. Affamati gli uni degli altri si staccano morsi di frutti proibiti che crescono sotto i loro vestiti. Per questo Kate ha paura di mangiare. I suoi occhi sgranati una volta hanno visto un uomo e una donna preda della passione: si consumavano a vicenda sulle lenzuola di un letto, come se fosse una tavola apparecchiata. C’è un’intera cosmogonia nel mondo di Kate: forse tutto l’universo è commestibile. Forse mangiare ed essere mangiati è il solo prodigioso modo di perpetrare la vita. Ma è nel giorno della sua prima comunione che tutto le appare finalmente chiaro. Sentendo sciogliersi in bocca quel fragile velo di pane, Kate inizia per la prima volta ad aver fame; proprio quando il suo corpo sta diventando quello di una donna e l’adolescenza la sospinge verso i segreti chiusi nelle bocche degli adulti. Christine Leunens, penna ironica e torrenziale, dà vita a un trasgressivo romanzo di formazione, in cui le metafore dell’inconscio si materializzano, si condensano e restituiscono intatte le nostre tentazioni primordiali.

 



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