Ruggero Guarini - Fisimario: un catalogo di pregiudizi fra la cronaca e l'eternità


Ruggero Guarini

1990

Fisimario: un catalogo di pregiudizi fra la cronaca e l'eternità


 

Se Fisimario fosse solo un vivace repertorio di divertenti orrori sociologici e bassezze del gusto contemporaneo, inteso a dimostrare che "l'imbecillità ha i secoli contati", non varrebbe la pena di tenerlo sul comodino, come faranno molti lettori, per usarlo alla stregua di testo di documentazione e breve guida alla storia culturale italiana degli ultimi quindici anni. La penna di Ruggero Guarini, spesso intinta nel veleno ma sempre brillante di malizie da prosatore raffinato, ha tracciato un percorso di scrittura che taglia gli aspetti più vari della nostra vita politico-sociale-letteraria e, facendola a fette, la consegna intatta e tutta da gustare ai posteri. Dibattiti, polemiche, mode intellettuali, vecchi vient de paraìtre e temi che hanno dominato molte stagioni, personaggi immortali e passeggeri protagonisti di un'attualità volubile scatenano irresistibilmente gli odi analitici e le passioni sempre svisceranti di Guarini, che con civetteria gagliarda si dichiara mosso di volta in volta da fisime, ubbie, capricci, amori e ci da brevi saggi memorabili sul neognosticismo, la psicanalisi, le insidie del giornalismo-spettacolo, la religiosità di Moravia versus l'omi-letica di Testori, le fatali conseguenze dei baci di Occhetto alla moglie o i biblici disastri provocati da sciami di scrittori migratori.

 

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