Salvatore Rea - Si fa presto a dire sinistra: storia di Ciriaco De Mita dalla Magna Grecia a palazzo Chigi


Salvatore Rea

1990

Si fa presto a dire sinistra: storia di Ciriaco De Mita dalla Magna Grecia a palazzo Chigi


 

Questo libro tratta di "politica pura", quella che si faceva a quei tempi. L'autore Salvatore Rea è uno scrittore giornalista nato a Nola, collaboratore del famoso giornale "Il Mondo" di Mario Pannunzio. Sono felice che Ciriaco De Mita sia ancora in vita, un vero "dinosauro", come del resto mi ritrovo ad essere io stesso. Lui ancora più per anni e per avventure in un mondo, quello della "politica pura", che io mi vanto di non avere mai percorso, ovviamente per mia incapacità. "Ciriaco De Mita sa studiare le mosse da compiere in tutti i particolari. Pianifica l'avanzata come se giocasse al tressette; mette giù la carta solo quando è sicuro che incamererà un punto. Purtroppo per lui, vincerà molte partite e perderà l'ultima, la più importante". Il Rea inizia a scrivere parlando del "Moralista, del Morto e dell'Incomprensibile", tutti termini rigorosamente con la lettera maiuscola. Poi passa a parlare di "Nusco per sempre", per poi "Da Nusco a Milano", passando per "Sullo gli trova il posto". A questo punto il Rea scrive qualcosa sull'amicizia e scrive che "L'amicizia è sacra", seguito da un capitolo sulla "Spartizione della Campania". Un capitolo su "De Mita ministro" non poteva mancare come anche una descrizione di quando "Ciriaco ascese all'empireo DC". Arriva poi "Il tempo di rigore" quando appaiono "Gava e il clan irpino", e qui succede che il nostro protagonista diventa "Il De Mita bellicoso". Subentra, poi, un misterioso "Intermezzo sulliano", seguito da "L'Irpiniagate e il mal di banca"" in cui emerge "Lo Spirito del capotribù", che porta però alla "Caduta del "principe" a causa, forse, di un "Ultimo inganno". E la dice senza peli sulla lingua e con tutta quella grande intelligenza politica che gli spetta in quanto discendente dalla "Magna Grecia". Chi lo chiamò con questa espressione voleva chiaramente offenderlo, invece ne mise in evidenza la sua "immortale" intelligenza..

 

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