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Tadeusz Konwicki |
Piccola Apocalisse |
Finalista narrativa straniera 1982 |
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Feltrinelli, 1981 |
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Mala apokalipsa |
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Considerato il capolavoro della nuova letteratura polacca, proibito dalla censura e tuttavia largamente diffuso attraverso i canali dell'editoria alternativa, Piccola apocalisse costituisce una impietosa radiografia della Polonia odierna, una proiezione profetica di quanto oggi vi accade. Una mattina qualsiasi al protagonista del romanzo (che è, o è stato scrittore, e che in realtà non sa piú bene chi sia) si presentano due amici per chiedergli, in nome di una non definita area di opposizione, di bruciarsi in segno di protesta davanti alla sede del partito comunista a Varsavia. Il protagonista recalcitra, ma non rifiuta la proposta, e inizia ad aggirarsi per la città con una tanica di benzina, in attesa del momento in cui darsi fuoco: è proprio il giorno in cui la Polonia viene proclamata "primo candidato per entrare a far parte dell'Unione Sovietica"... Gli abbracci e i baci dei segretari dei due partiti comunisti fanno da sfondo, ma come esercizio di un vuoto rituale che le ideologie vorrebbero celebrare ad ogni costo. L'atmosfera che circonda il vagabondare del protagonista tra strade e caffè è quella non di una grandiosa apocalisse, bensì di una fine del mondo "quotidiana": cose e persone sembrano subire una situazione di decadenza collettiva, di tragica inutilità. E non si sfugge facilmente al sospetto che l'intera Europa viva, insieme con il personaggio di Konwicki, sull'orlo dell'autocombustione. |
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Tadeusz Konwicki - Piccola Apocalisse
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