Maj Sjöwall & Per Wahlöö - La camera chiusa


 



Maj Sjöwall & Per Wahlöö

La camera chiusa

Det slutna rummet, 1972

serie Martin Beck

# 1

 

Sellerio, 2016

 

È una giornata assolata a Stoccolma e in una banca del centro riesce una rapina solitaria. Autore, sembra, una donna giovane. Questa, in fuga con il ricco bottino, ha fulminato con un colpo di pistola il solito che cercava di fare l’eroe. «Bulldozer» Olsson, entusiasta ed accanito procuratore, è sicuro che il colpo sia parte di un elaborato piano criminoso. Dietro questa ipotesi sguinzaglia la squadra speciale. Lo stesso giorno, Martin Beck, appena uscito da una lunga convalescenza e moralmente a pezzi come il suo matrimonio, da solo, senza i suoi, inizia a indagare su uno strano fatto. Un cadavere è stato rinvenuto in un monolocale: un anziano indigente, una pallottola gli ha spaccato il cuore. La camera è internamente chiusa, e il caso si avvia ad essere frettolosamente archiviato come suicidio; ma allora, dov’è l’arma? Metodico, implacabile e triste, mentre gli altri elaborano trappole clamorose, Martin affronta l’enigma da camera chiusa. Nessuno crederebbe che la rapina e il cadavere misterioso siano le due facce dello stesso imbroglio. Solo lui e forse perché si sente anch’egli dentro una camera chiusa. Per chi volesse conoscere cosa sia davvero «il poliziesco procedurale» e perché Sjöwall e Wahlöö ne sono considerati il re e la regina, questo nuovo romanzo della serie è la lettura adatta. C’è il coro rumoroso dei poliziotti, con le loro capricciose personalità; c’è la galleria variegata dei personaggi; e c’è la razionalità di un’indagine dalla logica metodica. Ma dominano soprattutto le combinazioni impreviste prodotte dal fattore umano e la capacità del commissario di entrare nel cuore di esistenze quotidiane. E tra le righe, la frusta, sempre ironica e pietosa, della denuncia sociale di questi celebrati fondatori di un genere, convinti in modo conseguente che, insomma, svaligiare una banca sia un crimine meno grave che fondarla.

 


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