Alle origini del poliziesco cosiddetto procedurale, che ha avuto un lungo seguito di epigoni e grandi prosecutori, sono riconosciuti i dieci romanzi del commissario della polizia criminale di Stoccolma Martin Beck, una serie ideata nella seconda metà degli anni Sessanta da una coppia di coniugi svedesi. I polizieschi procedurali raccontano l’inchiesta da dietro le spalle degli agenti che la conducono, ma i romanzi di Sjöwall e Wahlöö offrono una originalità: i poliziotti, con le loro diverse idee, con le loro diverse storie esperienze e frustrazioni, sono il tramite per una critica spietata della società neocapitalistica (che i due autori, socialisti di sinistra, non amavano affatto). Il risultato narrativo è un realismo molto mosso e di notevole freschezza, che ha reso maestri celebrati i due autori, e i loro romanzi un modello da seguire: non c’è personaggio – è stato detto dai critici – che non sembri vivere di vita autonoma. I poliziotti che formano la squadra, vero protagonista collettivo oltre lo stesso Martin Beck, hanno forti opinioni e caratteri, invecchiano e cambiano nel corso degli anni, rendendosi ciascuno familiare al lettore. In "Omicidio al Savoy", Viktor Palmgren viene ucciso, durante un brindisi nel lussuoso ristorante di un grande albergo, da un individuo che riesce a restare irriconoscibile e confuso a tutti i presenti, nonostante la spettacolarità del delitto. La vittima era, in vita, un magnate, proprietario di svariate aziende e speculatore finanziario. Su di lui giravano voci poco edificanti, di prosperi affari con governi carogna che non potevano piacere ai giovani contestatori. Da cui la pista del delitto politico esemplare da parte di estremisti, che Martin è invitato a seguire, con ogni raccomandazione di prudenza, dai massimi gradi del comando poliziesco e governativo. Il detective, con l’aiuto del solito Kollberg, lo scettico poliziotto che odia i metodi della polizia, e degli altri nuovi e vecchi della squadra, scopre un’altra traccia, che lo proietta verso una verità più modesta e triste.
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