Rex Stout - I quattro cantoni


 

 

Rex Stout

I quattro cantoni

Prisoner's Base, 1952

serie Nero Wolfe

# 21

 

Il Giallo Mondadori n° 246, 1953

 

Chi è il cliente più sensazionale di Nero Wolfe? I nostri lettori che han visto sfilare nell'ufficio del geniale ciccione scienziati e artisti, cameriere e principesse, poeti e magnati dell'industria si troverebbero certo seriamente imbarazzati nella scelta. Ma lasciate che leggano “I quattro cantoni”! Dopo saranno senz'altro tutti concordi nell'affermare che il più originale, il più inaspettato e spassoso cliente del grande investigatore è il signor Archie Goodwin, di professione braccio destro! Di questo parere non è, ovviamente, il povero Wolfe, il quale, da quando ha rifiutato di accogliere in casa propria una, vivace e affascinante ragazza, provocandone involontariamente la morte, non riesce più a godere di un'ora di pace. Archie lo pungola, lo tormenta, gli cava il fiato. Arriva a dimettersi, scappa di casa e si fa ritrovare in guardina. Di ritorno sotto il tetto del suo signore, gli riempie l'ufficio di principi del foro e di azzeccagarbugli da strapazzo, di erculei camerieri, di cacciatori di dote venezolani e di cavillosi affaristi, di belle vedove e perniciose zitelle. Per liberarsi da quell'ossessione, Wolfe è ridotto a fare la cosa che più aborre al mondo… deve mettersi a lavorare! Ma questa volta il compito è particolarmente difficile. L'assassino, che sembra invulnerabile e invisibile come un personaggio di leggenda, colpisce ancora due volte, prima che cominci a trapelare un po' di luce. L'ansia, la tensione, il terrore aumentano a dismisura, e alla fine l'ingegnoso Nero e il cavalleresco Archie dovranno giocare una partita “ai quattro cantoni” con la morte, prima di cogliere uno dei loro strepitosi successi.

 

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