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Carlo Castellaneta |
Gli incantesimi |
finalista 1968 |
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Rizzoli, 1968 |
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Il protagonista di questo romanzo, un giornalista inviato di un settimanale, vive a Milano ma trascorre quasi senza sosta da un aeroporto a un continente, da una camera d'albergo a una stazione ferroviaria, nei vagabondaggi imposti dalla professione o negli spiragli di brevi vacanze. La nota dominante - ora dolce, ora tenebrosa, ora ossessiva - è Giovanna, la donna il cui segreto rimarrà incognito fino all'ultimo. Giovanna è la mediatrice e spesso l'attrice di evocazioni, fantasticherie, incantesimi immagini sradicate dal limbo della memoria. Una folla di interrogativi affiora giorno per giorno. Chi è Giovanna? E che senso ha il passato che ognuno di noi ha dietro le spalle? Ed ecco che le ragioni della Storia si intrecciano ai moventi sentimentali. Come in un gioco di prestigio, da una sensazione scocca un ricordo, un'invenzione, un'allegoria. Una corsa in autostrada risuscita le Cinque Giornate o la peste di Milano, in un delirio lucido e spietato che attinge all'erotismo o atla tortura, o a poetici episodi della vita del padre. Dove comincia e dove finisce la nostra storia? Amore e disamore, furore e solitudine si inseguono in queste pagine, sulle quali giganteggia, simile a un'apparizione onirica, la figura del padre. Ma c'è anche, nel romanzo, una ulteriore proposta: quella di un rapporto d'amore diverso e più alto, fondato non più sulla sicurezza dei sentimenti, ma sull'incertezza e sul dubbio. Quando siamo innamorati, ogni minimo evento della nostra giornata diventa illuminante. Dunque - sembra dirci questa vicenda - quale modo più duraturo che immaginare l'essere amato sotto le più diverse spoglie? |
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Carlo Castellaneta - Gli incantesimi
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