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# 35 |
Carla Ammannati |
La guaritrice di Ventotene |
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Meridiano Zero, 2008 |
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Tra i colori degli Appennini toscani e la luce della splendida isola di Ventatene, dalla voce di una donna prendono corpo le vite contrastate di questo quadro denso e brillante. Zina la zoppa, nonostante il passo strascicato, è la ragazza più seducente dell’isola. Bellezza misteriosa approdata sulle coste di Ventatene sul piccolo gozzo di un pescatore. Ma da quando c’è lei non ci sono più malattie incurabili: dalle mani di Zina sale il profumo muschiato della terra, nasce il sollievo dal dolore. Proprio su quello scoglio sperduto e lontano dal mondo, Zina conosce il fascino spaurita e un po’ ribelle di Pacifico, antifascista al confino insieme ad altri compagni. Un uomo preso nei lacci della nostalgia, una donna con la necessità di colmare un vuoto: un incrocio perfetto di desideri. E dall’incontro con Pacifico, la bella guaritrice ottiene ciò che vuole: un figlio, come quello che già le ha preso il mare. E poi, Zina scompare. Sarà rincontro inatteso di un fratello e una sorella che non si sapevano tali, Teo e Sili, a ricostruire, come una lunga fiaba, la storia di quell’amore interrotto. Tredici lettere scomparse e poi ritrovate, che riportano in vita un mondo lontano, fatto di lotte antifasciste e di rinunce sepolte in fondo al cuore. La guaritrice di Ventotene ha una prosa che si può odorare, sa d’erba, di mare, di vento e di neve. Ha il ritmo e i colori delle fiabe, l’oscuro suono delle storie dell’Appennino e, quando Zina canta, la grazia piena di sole delle canzoni italiane, suonate da un grammofono che non smette di girare. |
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Carla Ammannati - La guaritrice di Ventotene
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